«Come brilla Norimberga! Questa città ha fatto, da sola, di più per le invenzioni, l’arte e le scienze che intere nazioni.»
Un vero salto nel passato, come una finestra da cui ammirare uno di quei luoghi magici, che sembra tratto da un racconto dei fratelli Grimm. L’architettura medievale è caratterizzata da solide fortificazioni, massicce torri di pietra, tetti spioventi, locande dal sapore tradizionale, austere chiese gotiche che si stagliano alte contro il cielo, ripide vie che conducono al castello imperiale. Questa città della Franconia (i cittadini tengono a specificare che non è Baviera), ha molte storie da raccontare.
Famosa per la fiera del giocattolo più grande del mondo, che ogni anno riunisce quasi 80.000 visitatori ed acquirenti, per gli idilliaci mercatini di Natale, definiti “da cartolina”, o per gli storici processi, Norimberga ha molte curiosità e leggende che la caratterizzano, a partire dal Christkind, una sorta di Babbo Natale tutto unico nel suo genere: una ragazzina dalla chioma bionda tra i 16 ed i 19 anni!
Norimberga compare per la prima volta nei documenti d’epoca attorno al 1050, mentre nel 1219 l’Imperatore Federico II la dichiara ‘Città Libera’ dell’Impero Tedesco. A vederla oggi sembrerebbe impensabile che venne distrutta per il 96% durante i bombardamenti della 2° guerra mondiale. Minuziosamente ricostruita con materiali originali, oggi si fregia di un nuovo lustro. Ad ogni modo, in tutta la devastazione qualcosa si è riuscito a salvare: il carillon Männleinlaufen, che dal 1509 ogni giorno alle 12 entra in funzione, ed il puntale della fontana Schöner Brunnen, opportunamente celato nelle catacombe medievali, da parte dello stoico sindaco che si oppose al regime, nascondendo nell’improvvisata cassaforte sotterranea, quanto di più prezioso vi fosse in città. Ancora oggi si può visitare una parte di queste gallerie, a patto di essere ben coperti: la temperatura interna non supera mai gli 8°.
Il centro storico è di facile percorrenza grazie al corso principale, la Königstraße. Comincia dalla Frauentorturm (Torre delle Donne) e giunge fino al fiume Pegnitz, attraversato dal Museumsbrücke, da cui si può osservare il noto scorcio sulla Insel Schütt, dove si trova l’ex ospedale del Santo Spirito, l’Heilig Geist Spital, eretto tra il 1331 e il 1339.
Lungo il corso si può ammirare la imponente e maestosa protestante Lorenzkirche (Chiesa di San Lorenzo) costruita tra 1280 ed il 1390, ricostruita dopo la sua distruzione in soli tre anni. Svetta per 81 metri, sorgendo in mezzo ad altri palazzi che sembrano chinarsi al suo cospetto. Il portale principale mostra scene della vita di Gesù e il giudizio universale.
Appena attraversato il ponte, ci si trova nella Hauptmarkt, la piazza principale che fin dal Medioevo rappresenta il noto centro di incontro della comunità e sede del mercatino di Natale più antico e grande della Germania. Qui sorge la fontana gotica Schöner Brunnen (Fontana Bella) risalente al 1300 circa. Quella ammirabile nella piazza è una copia, dal momento in cui l’originale si trova custodita presso il Germanisches Nationalmuseum, considerato il più ricco museo storico-culturale della Germania. Nei suoi 19 metri di altezza racchiude ricche decorazioni ed è impreziosita da lavori di oreficeria rappresentanti figure pagane e cristiane.
La leggenda narra che doveva cimare la sommità del campanile della chiesa, ma la popolazione insisté affinché rimanesse sul suolo, dove tutti avrebbero potuto ammirarla. Inoltre fungeva da sfarzoso abbellimento volto ad accogliere l’imperatore durante il suo passaggio lungo la piazza. Un’altra leggenda verte attorno ad essa, quella forse più nota agli avventori: l’apprendista fabbro che partecipò alla sua costruzione, vedendosi negata la mano dell’amata figlia del suo padrone, in segno del grande amore per lei (e per impressionare il padre), costruì un anello perfetto senza saldature e lo pose sulla grata della fontana. Si dice che toccandolo 3 volte, si troverà l’amore.
La maestosa coetanea che si erge accanto alla fontana è la Frauenkirche, Chiesa di Nostra Signora. Una delle più note opere architettoniche della città, la cattolica ed imponente costruzione gotica è sorta sulle spoglie di una sinagoga ebraica distrutta durante il Pogrom successivo all’epidemia di Peste Nera del 1349. Proprio su di essa si trova il Männleinlaufen (carillon), che si anima con la sfilata di sette figurine rappresentanti Principi elettori che girano attorno all’Imperatore.
Proseguendo verso nord, appena passata la fontana, si giunge all’Altes Rathaus (Municipio) progettato da Albrecht Dürer, in stile gotico ed alto rinascimentale. All’interno di questo palazzo interamente ricostruito negli anni ’50, si trovano le insigne imperiali del Sacro Romano Impero, esposte nella Ehrenhalle (Sala d’onore). Il Municipio cela anche un inquietante luogo nel suo ventre oscuro: all’interno del seminterrato sorgono le Lochgefangnisse, ovvero le carceri medievali, formate da 12 celle ben conservate ed una sala delle torture, oggi visitabili e rappresentanti uno dei luoghi di interesse turistico della città.
Immediatamente di fronte la duecentesca evangelica Sankt Sebalduskirche (Chiesa di San Sebaldo), la più antica chiesa di Norimberga. Dall’architettura di matrice romanica e tardo gotica, questa è stata uno dei luoghi cardine durante la rivoluzione protestante. Al suo interno custodisce importanti opere d’arte ed è impreziosita da coloratissime vetrate.
Risalendo le vie chi si fanno sempre più ripide, si arriva in prossimità della Tiergartnertor, una torre del XVI secolo, che segna l’ingresso nell’area più medievale di Norimberga. Qui si susseguono numerose case caratterizzate dall’antico aspetto dell’intelaiatura a graticcio, tipica dell’architettura locale. Nei suoi pressi sorge anche la Dürerhaus, casa di Albrecht Dürer, acquistata dall’artista nel 1509, oggi adibita a museo. Uno dei più noti personaggi di Norimberga, questo pittore ha dato un contributo sostanzioso alla città e all’arte tedesca più in generale, diventando suo massimo esponente. Divenendo imprenditore di se stesso, riuscì a racimolare una piccola fortuna nel corso della propria vita, grazie alla vendita di innumerevoli opere, tra cui autoritratti in cui si dipingeva con le sembianze di Gesù. La costruzione denota lo status benestante del proprietario, dal momento in cui il primo piano venne eretto in pietra, materiale molto costoso. Altro chiaro elemento della buona capacità finanziaria sono le molte finestre, poiché indicavano la possibilità di acquistare ingenti quantità di legna per poter scaldare gli ambienti interni. Nel museo si possono osservare alcune tra le copie dei suoi dipinti. Sulla base di alcuni di essi sono state realizzate anche le bizzarre sculture disseminate lungo il centro. Proprio di fronte alla sua casa ad esempio, si può ammirare Der Hase, un’inquietante rappresentazione di una lepre cieca da un occhio, con mani e piedi umani.
Oppure la Narrenschiff, la Nave dei Folli, che trae ispirazione dall’omonima opera di Sebastian Brant, il quale scrisse una satira, arricchita dalle xilografie dello stesso Dürer. Raffigura una nave i cui folli passeggeri, rappresentanti i peccati capitali, la conducono verso il naufragio a causa della loro impossibilità di osservare la realtà in maniera confacente alle norme della rettitudine. Tra i vari, all’interno dell’imbarcazione, ci sono Adamo, Eva, Caino e la morte. L’opera non è però totale frutto dell’immaginazione, dal momento in cui vi fa riferimento anche Foucault nel primo capitolo di “Storia della follia nell’età classica”, intitolato proprio Stultifera navis, che parla della consuetudine di allontanare i “pazzi” imbarcandoli a bordo di navi che li conducessero lontano dai “normali”. L’esterno della barca è ricoperto da iscrizioni che fungono da memento contro la distruzione (Zerstören Das Leben).
Inerpicandosi lungo le vie, si raggiunge il simbolo della città, il Kaiserburg, antico castello, una delle più importanti fortezze del Sacro Romano Impero e sede per l’Imperatore nel 1039. Ben più tardi, nel 1400 circa, venne convertita in cittadella militare. Da qui si gode di un’ampia vista sopra l’intera Norimberga. All’interno del Kaiserburg sono visitabili gli appartamenti imperiali dell’epoca, una sezione dedicata alle armature, ed il Tiefer Brunnen, un pozzo profondo circa 50 metri. Tutto del borgo è naturalmente ricostruito, dal momento in cui questa zona venne interamente distrutta dai bombardamenti. La sua pianta a stella, tipica dei fortini medievali, è costeggiata da mura lungo le quali si possono visitare i giardini del castello. Non venne mai arredato completamente, poiché i suoi residenti furono costretti a soventi traslochi. Le stalle sono state riconvertite e da molti anni ospitano un ostello.
Scendendo verso il fiume, si può giungere al ponte Henkersteg da cui è possibile ammirare il Weinstadel, un vecchio deposito di vini. Questo rappresenta forse lo scorcio più caratteristico di tutta Norimberga, in cui antiche case si tuffano nel Pegnitz, incorniciato da salici piangenti le cui fronte si muovono sinuosamente sopra le acque.
Poco distante si trova anche lo Spielzeugmuseum, Museo del Giocattolo, contente interessantissimi giocattoli, case delle bambole ed altri oggetti risalenti al 1700. Per concludere, si può fare una visita al Germanisches Nationalmuseum , il museo della storia germanica considerato il più importante sul territorio, grazie alla consistente collezione di valore culturale inestimabile.
E parlando di tradizioni, come non citare poi i piatti tipici della Franconia, che a Norimberga è possibile consumare in locande e ristoranti antichissimi. Basti pensare al Bratwursthäusle, la più datata enoteca della Germania, risalente al 1313, in cui andava abitualmente lo stesso Dürer, oppure al Goldenes Posthorn, che è in attività dal 1498. Qui si trovano, tra le varie, i Nürnberger Rostbratwurst, salsiccette aromatizzate ad Indicazione geografica protetta, prodotte esclusivamente in questa città. Tra i piatti tipici ci sono la Schäufele francone (spalla di maiale arrostita al forno, servita con sugo ed il tipico “Knödel” di patate grattuggiate, con contorno di crauti), i Bratwurst (la specialità locale), il goulash di manzo cotto nella birra, il roastbeef in crosta di malto, accompagnato da fagioli con pancetta e patate saltati nel burro, e molto altro. Il tutto rigorosamente annaffiato dalla birra!
Norimberga ha però anche un’altra faccia. Divenne infatti storicamente famosa, addirittura famigerata, poiché sede di numerose parate e manifestazioni del partito nazionalsocialista, fin quando vi vennero promulgate le prime leggi razziali. Proprio a causa di questo fu la sede prescelta per l’omonimo processo dell’immediato dopoguerra, in cui vennero giudicati i nazisti sopravvissuti. Si può accedere al tribunale, al Centro di documentazione dell’area raduni del Partito Nazionalsocialista, ed al museo al cui interno si trova la mostra permanente ‘Fascino e terrore’. Alle porte della città, si può mettere piede nel luogo in cui venivano organizzate le adunate naziste, il Reichsparteitagsgelände, assieme al Märzfeld, dalla cui tribuna d’onore il Führer presiedeva alle grandi parate naziste. Oggi questi luoghi giacciono inerti, come memento di un passato certo non dimenticato, ma molto lontano dalla realtà attuale di questa città. Oggi Norimberga è molto attenta alle esigenze dei visitatori, li accoglie a braccia aperte con ospitalità ed organizzazione. Nel tempo ha visto un notevole incremento di turisti ed ha saputo fare oculati investimenti per migliorarsi di anno in anno. Una piccola curiosità: è l’unica tedesca ad avere una metro automatizzata, cioè priva della presenza dell’autista, seppur costituita da sole due tratte ridotte.
In conclusione, questa piccola grande culla di architettura, cultura, storia e tradizione merita una visita approfondita per scoprire tutte le curiosità che dissemina lungo i sentieri delle sue affascinanti strade.