«La vita è una serie di esperienze, ciascuna delle quali ci rende più grandi, anche se è difficile rendersene conto. Perché il mondo è stato creato per sviluppare il carattere, e noi dobbiamo imparare che i rovesci e le sofferenze che sopportiamo ci aiutano nel nostro cammino.»
La vecchia macchina da scrivere di mio nonno
Noi siamo ciò che viviamo, ma soprattutto noi diventiamo ciò che scegliamo di vivere.
Ho lavorato in campo medico per anni e sono stata a stretto contatto con una categoria particolare di pubblico: persone in stato di bisogno. Ho imparato a concretizzare l’idea di bisogno e ho compreso che il rapporto umano che si instaura con chi ha delle istanze è più prezioso di qualsiasi terapia. Più spesso di quanto si possa credere i sintomi fisici sono connessi con il nostro benessere mentale. Durante quegli anni ho conosciuto anche persone piene di gioia, che hanno vissuto le loro esistenze con ardente desiderio, ma hanno dovuto cedere alla limitatezza del loro corpo. Tutto ciò mi ha fatto riflettere sul nostro essere effimeri.
Avete presente quando ci ripromettiamo di fare qualcosa, ma poi la quotidianità ci fagocita? Quando ci diciamo “adesso non posso, ho altre priorità, problemi più importanti, lo farò domani”? Ecco, così ci troviamo ad invecchiare nell’attesa del “momento giusto”. E nel frattempo dimentichiamo completamente che il momento giusto è un concetto, non esiste materialmente. Lo creiamo noi. So che sono banalità, non so voi, ma io spesso ci ricasco, quindi ho bisogno di un reminder. Così ho deciso di dare forma a questo percorso di introspezione: nel 2019 ho creato lo spazio nel quale condividere i miei pensieri e le mie esperienze. Un luogo in cui essere genuina, dove mostrare il mondo attraverso i miei occhi con racconti e fotografie, magari solo per cinque minuti.
Amo viaggiare da sempre, cosa che mi accomuna a una moltitudine di persone. I viaggi hanno cambiato significato più volte nella mia vita, sono passati dall’essere un’avventura, una fuga, fino a una scoperta di me stessa. Ma continuo ad avere un rapporto speciale: sono come “amici”, a ciascuno do un nome, gli dipingo un volto nella mia mente e quando arriva il momento di tornare a casa, li saluto con nostalgia. Per viaggiare non occore andare lontano, i migliori viaggi li ho vissuti a pochi chilometri da casa, quando ho guardato ciò che mi circondava con nuovi occhi carichi di curiosità. Dopotutto la nostra ordinarietà e per qualcuno la straordinarietà e viceversa.
Ho avuto il privilegio di provare molte connessioni. A volte con i luogi, a volte con le persone che hanno voluto raccontarsi con le parole o con i gesti. Storie uniche che consentono di riempire reciprocamente il nostro bagaglio. Proprio quello che ci rende ciò che siamo.
Naturalmente possiamo sperimentare questa sensazione ovunque, ma vivere delle avventure in luoghi che i nostri occhi non hanno mai visto, le rende ancora più vivide.
Così, quando mi sono trovata immersa nel gelido clima della tundra del nord e sopra la mia testa esplodeva in silenzio l’aurora boreale ho capito. La pelle secca e piena di spaccature, il freddo penetrante nelle ossa, completamente soggiogata dalla natura, mi ha ricordava di essere viva, a contatto con gli elementi di cui siamo parte. Ho capito che esistiamo per godere di ogni singolo istante e per condividere ciò che viviamo. Ho deciso che queste esperienze non dovevano essere l’eccezione, ma la regola.