L’isola di Senja ha un fascino speciale, oltre al paesaggio incredibile che condivide con gran parte della costa norvegese, ha la straordinaria capacità di lasciare un segno indelebile nell’animo di chi la vive, perché è selvaggia. Quando penso al Nord mi viene in mente un aggettivo: ruvido. Senja è proprio così, ancora poco turistica (certo, sta cominciando ad esserlo sempre più, ma continua ugualmente a tenere duro rispetto ad altre mete ben più note nel circondario), i villaggi piccoli non edulcorati o adattati ad hoc per i forestieri, dove si vive la vita proprio al modo tipico di quei luoghi, la natura padrona di ogni cosa e a chi la visita non resta che portare tutto il rispetto e lo stupore che si merita.
La costa irregolare cela incredibili paesaggi, tra i fiordi si passa da montagne a spiagge fino a punti panoramici dove è possibile fermarsi e ricaricarsi. Abitata da circa 7700 persone, si trova nella Contea di Troms ed è la seconda isola più grande del paese. È attraversata da un’unica Strada Turistica Nazionale, la 86-862 che la collega con la terraferma attraverso il ponte Gisund e si snoda fino al Gryllefjord. Lungo il percorso ci sono due punti panoramici particolarmente suggestivi: Bergsbotn e Tungeneset. Il primo sovrasta il Bergsfjord offrendo un’ampia vista difficilmente descrivibile a parole, grazie ad una piattaforma sospesa posizionata ad un’altezza elevata che permette allo sguardo di perdersi su tutto il fiordo. Il secondo è situato sul mare, separa lo Steinsfjord dallo Ersfjord e da lì si gode della vista di entrambi i lati montuosi, uno dei quali è costituto da una vetta molto peculiare e specialmente nota: i Denti del Diavolo. Camminando lungo la passerella in legno si può arrivare a piedi fino al mare. Entrambi rappresentano il punto perfetto da cui ammirare e fotografare l’Aurora Boreale, fenomeno visibile a Senja durante i mesi invernali, dal momento in cui si trova ben al di sopra del Circolo Polare Artico.
Le Okshornan Mountains (Denti del Diavolo) sono taglienti e frastagliate vette la cui cima è coperta da ghiaccio, spiccano proprio davanti al Mar di Norvegia che le lambisce. Dalla baia dell’Ersfjord la loro vista è probabilmente la migliore, grazie alla presenza di un’ampia spiaggia sabbiosa bagnata dalle acque placide del mare.
Un tempo i villaggi più isolati di Senja, come quello situato nell’Ersfjord, erano difficili da raggiungere, qui ad esempio nel 2004 è stato costruito il Geitskartunnelen, il quale attualmente rende possibile raggiungere rapidamente il Senjahopen, un piccolo centro abitato dell’isola. Così la Strada Turistica Nazionale nei suoi 102 chilometri unisce il Gryllefjord a Botnhamn, passando per l’isola Husøy, Mefjordvӕr e Bøvӕr. La costa è caratterizzata da monti che si tuffano nel mare, mentre i paesini ricordano molto quelli delle Lofoten. Spesso vi si vedono le tipiche casette dei pescatori, i Rorbuer rossi, e le imbarcazioni pronte a prendere il largo. Si può anche scegliere di trascorrere la notte all’interno di un rorbu, un’abitazione confortevole costruita su palafitte, che proprio grazie al suo posizionamento permette una meravigliosa vista del mare circostante, magari sorseggiando un caldo caffè di prima mattina, mentre il mondo attorno ancora tace.
I villaggi dove poter sostare sono Husøy, Mefjordvӕr, Senjahopen, Hamn, Gryllefjord, Sifjord e Rødsand. La scelta è ampia ma a prescindere dall’alloggio, a Senja si ha la garanzia di imbattersi in panorami davvero suggestivi ed ammalianti. Spesso non vale nemmeno la pena affannarsi ad organizzare troppo, quanto piuttosto lasciarsi trasportare all’avventura e scoprire con calma questi luoghi brulli. L’entroterra è impreziosito da meravigliosi laghi circondati da boschi.
Si possono fare escursioni a piedi, in barca, a cavallo, osservare l’Aurora Boreale, fare bird watching o whale watching, si può seguire la strada panoramica o andare a vedere il troll più grande del mondo nel parco giochi Senja Troll Park, si può assaporare la storia in villaggi antichi come il Gryllefjord che esiste dal 1386 o curiosare tra le case di Husøy i cui tetti sono legati assieme per far fronte ai gelidi venti sferzanti che le scuotono. Oppure si può arrivare in cima al nulla, proprio dove la terra si tuffa nel mare, sedersi e lasciare che il proprio spirito venga trasportato dal vento, mentre il suono delle onde entra nell’anima lavando via tutte le preoccupazioni e timori, respirando la Natura, sentendo tutta la vita che scorre in questi luoghi selvaggi e remoti.