«I posteri abbiano cura di conservare degnamente la libertà che gli antenati partorirono»
Quando si parla di Germania urbana, il pensiero vola direttamente a Berlino. Invece durante il mio ultimo viaggio ho scoperto che la meta metropolitana prediletta soprattutto dai giovani tedeschi è un’altra: Hamburg!
È il più grande porto del paese, pur non avendo uno sbocco diretto sul mare: dista infatti 100 km da esso e si sviluppa nel luogo in cui i fiumi Altser e Bille confluiscono nell’Elba, prima che questa sfoci nel Mare del Nord. Si tratta di una “città sull’acqua” nel senso più stretto del termine: è la città con più ponti al mondo, addirittura 2500! Attraversata da una fitta rete di canali, denominati Fleete, racchiude due grandi laghi artificiali. A causa di questo elemento onnipresente spesso viene definita come l’ennesima Venezia del nord. A mio avviso in maniera del tutto impropria, perché ciò genera un paragone errato e riduttivo che non rende giustizia a nessuna delle due realtà. Hamburg infatti è una città industriale, innovativa, di un’altra epoca eppure giovane, aperta e nel contempo austera, rude ma fine.
Si estende tra Neustadt, città nuova, e Altstadt, città vecchia. Ancora oggi, come in passato, costituisce una città stato della lega anseatica, il cui titolo è “Freie und Hansestadt Hamburg“. Il suo porto venne fondato il 7 maggio 1189, giorno in cui Federico I di Svevia concesse il commercio libero. Da allora in quella data si celebra ogni anno l’Hafengeburtstag, una delle feste portuali più grandi al mondo. Che si voglia fare una crociera fino al dock dove si trovano gli imponenti container, oppure partecipare ad un party esclusivo a bordo di un veliero, l’importante è prendere parte a questo evento che ricorda quante persone e merci sono passate per Hamburg in 830 anni! Uno dei luoghi più famosi, e a mio avviso più suggestivi, è la Speicherstadt, ovvero la “Città dei Magazzini”. Imponenti edifici di mattoni di laterizio rosso, svettano dall’acqua per 7-8 piani, poggiando su palafitte di solido legno di quercia. Il complesso venne costruito nel 1884 da Franz Andreas Meyer. Adibiti a depositi, oltre che usati dalla dogana, per più di un secolo hanno ospitato le merci più disparate: caffè, tè, spezie, cacao, tabacco, rum, tappeti orientali… Oggi i 17 magazzini, riconvertiti a musei o spazi per mostre, costituiscono patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Tra i più celebri ci sono il Museo Tedesco della Dogana, quello delle Spezie, il Museo Marittimo, Hamburg Dungeon o ancora il Museo d’Arte e Cultura Afgana.
Facendo un salto nel tempo, si incontra la HafenCity, ovvero la “città del Futuro”. Si tratta di uno spazio interamente riqualificato e reinventato che ospita negozi, gallerie, piste ciclabili, abitazioni e aree verdi. Frutto di una progettazione urbanistica lungimirante, volta all’ottimizzazione e alla rinascita socio-culturale, ospita alcuni tra i must see della città. Uno di questi è l’Elbphilharmonie, la Filarmonica dell’Elba. La costruzione vuole ricreare l’immagine di una nave pronta a salpare: un’enorme vela di vetro dalle sembianze di un cristallo di quarzo, è issata sopra ad un massiccio vecchio magazzino. Oltre ad essere un autentico capolavoro architettonico, ha al suo interno una delle sale da concerto più grandi e acusticamente innovative del mondo.
Sempre nell’HafenCity si può visitare il Miniatur Wunderland, il cui complesso di plastici in scala 1:87 è il più grande al mondo. Qui sono rappresentati in miniature realistiche svariate città o aree del mondo: dalla Svizzera al Grand Canyon, da Venezia a Roma, da Hamburg a Kiruna, ecc. Per chi, come me, è appassionato di modellismo, questo luogo è il paradiso. La dovizia con cui sono ricostruiti fin nei minimi particolari i paesaggi è impressionante. Il giorno dura 15 minuti, tutto è costantemente in movimento. Ci sono treni, camion, navi e anche un aeroporto perfettamente funzionante (tra i velivoli c’è anche il Millenium Falcon!). E poi ammettiamolo, diventiamo tutti bambini quando vediamo dei bottoni da premere: all’interno del Miniatur Wunderland ce ne sono addirittura 150! Questi provocheranno delle interazioni con i plastici. Certe volte più eclatanti altre volte dovrete sforzarvi e osservare attentamente (un po’ come quando si cercava il personaggio di “Dov’è Wally”, ve lo ricordate?). Alcuni esempi? Un terremoto che fa crollare la facciata di un palazzo al cui interno c’è una coppia intenta a fare l’amore, oppure esplodono le cariche di dinamite nella miniera di Kiruna o ancora si può far apparire un ufo ad un concerto negli Stati Uniti. Se cercate attentamente troverete la Bluesmobile, l’Aston Martin di James Bond o ancora la Ecto-1! Una vasta zona è dedicata all’Italia, con tanto di Vesuvio eruttante e Cinque Terre. A Roma c’è una targa arrecante la scritta “Grazie Carlo” in onore di Bud Spencer.
Poco distante dal fiume Elba, svetta la Chilehaus, imponente complesso edilizio alto 10 piani, costruito con 4,8 milioni di mattoni scuri posati a mano. Voluta da Henry Brarens Sloman, deve il nome al commercio di nitrato di sodio con il Cile. Venne eretta da Fritz Höger, il quale dovette costruire pilastri di cemento rinforzato che affondano per 16 metri sotto terra. Questo a causa delle condizioni del terreno reso instabile dalla vicinanza all’acqua, nonché per il rischio di inondazioni. La forma incurvata dell’edificio ricorda la prua di una nave, mentre i balconi sfasati ne rappresentano i ponti. Si tratta di un superbo esempio di architettura espressionista. L’edificio ospita uno dei pochi ascensori a paternoster ancora in funzione. La Chilehaus è perfetta per chi ama le foto architettoniche.
Nel cuore della città si trova l’Hamburger Rathaus, ovvero il Municipio di Amburgo. È un imponente edificio di arenaria e granito, risalente al 1887. La sua superficie di 17000 metri quadri racchiude più stanze del Buckingham Palace (ben 647). Vanta una facciata larga oltre 110 metri su cui sono rappresentati 20 imperatori tedeschi. La torre centrale sale per 112 metri verso il cielo e domina con austerità la piazza pedonale sottostante. La Rathausmarkt ha una forma perfettamente rettangolare e viene chiamata anche “piazza rossa” per via del colore della pavimentazione in mattoni. Molto pittoresco è anche tutto quello che c’è intorno al Rathaus, a cominciare dall’Alsterarkaden, Arcate sull’Alster, i portici bianchi in stile veneziano, sotto ai quali si trovano diversi locali e café. La via Jungfernstieg, letteralmente la “strada delle vergini”, è la principale via dello shopping che si estende tra la Piazza del Municipio e il Gänsemarkt. Deve il nome all’usanza delle famiglie borghesi di portare a passeggio la domenica, le proprie figlie non sposate.
Osservando lo skyline di Hamburg, l’occhio cade inevitabilmente sulle torri campanarie che si ergono fieramente. Un esempio è la maestosa Nikolaikirche, il cui campanile è tutto ciò che rimane di essa. Dopo il bombardamento del 1943, in cui la struttura della chiesa venne distrutta, è stata presa la decisione di non ricostruirla più. Ora la torre ha valore commemorativo contro la guerra. Con i suoi 147 metri di altezza, rimane una delle più alte del mondo. Questa chiesa venne eretta in stile neogotico, secondo i progetti dell’architetto inglese George Gilbert Scott, per sostituire la chiesa medievale distrutta nell’incendio di Amburgo del 1842, il quale aveva raso al suolo parte del centro della città. Negli anni ’90 venne costruito un carillon all’interno del campanile. Dalla sua sommità si può godere della vista più bella di Amburgo. La cripta della chiesa ospita oggi un centro di documentazione.
La Michaeliskirche invece, vanta un campanile alto 82 metri, divenuto il simbolo della città e da sempre rappresenta il punto di riferimento per i marinai che tornavano a casa. È la chiesa protestante più importante di Hamburg, nonché la più famosa della Germania del Nord. Il suo grande orologio con un diametro di 8 metri ha segnato il tempo degli amburghesi per decenni. La cripta in passato fungeva da luogo di sepoltura. Si può salire sul campanile in ascensore, per ammirare una vista meravigliosa sulla città. Eretta per la prima volta nel 1647, venne poi ricostruita in onore dell’arcangelo Michele è caratterizzata da un alta guglia in bronzo di ben 132 metri. Inoltre l’ingresso è protetto da una grande statua dall’arcangelo pronto a scagliare una lancia contro il diavolo. Al suo interno venne battezzato Johannes Brahms.
Davanti alla chiesa, in Krayenkamp, vale la visita il Kramer-Witwen-Wohnung, un caseggiato composto da minuscoli alloggi costruiti nel 1670 per le vedove dei commercianti.
Da 300 anni ad oggi una pittoresca abitudine degli abitanti, è quella di mettere la sveglia all’alba per andare a fare colazione al Fishmarkt (mercato del pesce). Si tratta di un’attrazione tra le più caratteristiche di Amburgo. Ogni giorno si svolge l’asta del pesce, inutile dire che la merce più abbondante sono le aringhe appena pescate. Oltre ai prodotti ittici, si possono acquistare vestiti, frutta e altro ancora. Infine, nella storica sala delle aste del pesce, si svolge un particolare brunch, accompagnato fin dalle prime ore del mattino da musica dal vivo e birra spinata. Immancabili sono bocconcini di aringa arrotolata e panini di pesce.
Nelle vicinanze del Fishmarkt si trova un altra interessante, e aggiungerei utile, struttura: l’Alter Elbe Tunnel. L’ingresso si trova proprio dove termina il mercato e conduce dall’altra parte della città. Da qui si gode di un’ampia vista su Amburgo, in un punto privilegiato e piuttosto tranquillo. È un tunnel passante sotto l’Elba, adibito ad uso pedonale ed automobilistico. Inaugurato nel 1911, è lungo 426 metri e si trova a 24 metri di profondità. Questa costruzione fu una rivoluzione per migliaia di lavoratori in uno dei porti più trafficati del mondo, oltre ad essere una delle strutture sotterranee più belle dell’epoca in Germania. Quattro enormi ascensori su entrambi i lati del tunnel trasportavano pedoni, carrozze e veicoli a motore. Il sistema è ancora operativo e molto utilizzato da pedoni e ciclisti.
Poche decine di metri dopo il tunnel, lungo la strada del porto, è ormeggiato l’U-Boot MuseumHamburg. Un museo della flotta sottomarina russa, situato all’interno di un autentico U-Boot 434 classe Tango della Marina russa. Il sottomarino, costruito nel 1976, ha una larghezza di 8,72 metri. Ora, amando i film di guerra ed essendo cresciuta con titoli come K-19, Caccia a Ottobre Rosso, Duello nell’Atlantico, o Allarme Rosso, come avrei potuto non mettere piede dentro un originale sottomarino? Quante volte capita nella vita di poterlo fare? Il forte odore di gasolio, gli spazi angusti e le fedeli ricostruzioni, danno perfettamente l’idea di come dovesse essere vivere in quell’ambiente. Quando lo si vede riprodotto in un film, non ci si rende minimamente conto della realtà. Vivere lì doveva essere estremamente opprimente, gli spostamenti interni non pratici ed il pensiero di essere attorniati da tonnellate d’acqua, senza poter vedere il mondo circostante, dovevano contribuire a un senso di estraniamento. Certo, scegliere di vedere questo luogo dipende molto dai gusti personali, io lo reputo una tappa d’obbligo.
All’interno del quartiere di St. Pauli si trova la Reeperbahn. Letteralmente “strada della corda”, a causa delle corde di canapa usate per l’attracco delle navi al porto, che vi venivano prodotte in passato. È nota anche come “miglio peccaminoso” e rappresenta il quartiere a luci rosse più grande d’Europa. Esso si è sviluppato nella seconda metà del 1800, a causa della vicinanza con il porto, diventando presto un luogo molto famoso in cui poter trovare case chiuse e sexy shop. Certo è riduttivo definire l’intero quartiere come un’attrazione di natura erotica, perché è anche una zona di diffusione culturale, grazie ai suoi teatri, locali, bar, café e al museo erotico. Basti pensare che è proprio qui che hanno iniziato la loro carriera musicale i Beatles, e che John Lennon affermava: “Sarò anche nato a Liverpool, ma sono cresciuto ad Amaburgo.”
A St. Pauli il tempo si comporta in modo strano, perché tipicamente al nord le attività, come cenare o uscire la sera, si svolgono presto rispetto alle nostre abitudini, in quello che per noi risulta essere ancora pomeriggio. Qui invece tutto prende vita la sera tardi e dura fino al mattino!
Questo è anche il luogo ideale in cui sorseggiare una birra, magari proprio una locale come l’Astra, la Ratsherrn, la Kuddel o la Holsten.
E dopo tanto divertimento, ci si può rilassare in uno dei parchi, come Planten un Blomen, perché Hamburg è attenta anche all’esigenza di godere della natura pur rimanendo in città.
Immancabile infine una visita al Kunsthalle, il museo d’arte più importante di tutta la Germania. Ospita innumerevoli opere moderne, antiche e contemporanee. Inaugurato nel 1868 e ospitato in un edificio in stile rinascimentale, vanta opere come “Il Viandante sul mare di nebbia”, del pittore tedesco Caspar David Friedrich, quelle di Munch o ancora Tiepolo e Bernini.
Non bisogna dimenticare infine il passato di questa città, devastata e ricostruita a seguito del grande incendio del 1842, o ancora gli attacchi aerei della seconda guerra mondiale, i cui venti infuocati bruciarono essa ed i suoi abitanti. Ciononostante oggi è una delle città tedesche più all’avanguardia ed una delle mete turistiche che personalmente consiglierei.
Nelle prossime visite ad Hamburg spero di poter approfondire vedendo luoghi che mi sono attualmente sconosciuti.
Quali sono state le vostre esperienze ad Hamburg? Avete qualche consiglio? Scrivetemi nei commenti le vostre impressioni e i suggerimenti!