STOCKHOLM

«Forse diventare adulto significa rendersi conto della propria solitudine»

 

Stoccolma è diversa dalle altre città del nord. Non per nulla vanta un’elevatissima qualità della vita. Nel 2010 è stata eletta “Capitale Verde d’Europa”. Questo ha fatto si che proprio qui si sviluppasse il “Cimitero nel Bosco”, una fusione tra architettura e natura, che oggi è annoverato tra i beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Ed è proprio a Stoccolma che è stata creata la galleria d’arte sotterranea più estesa (e particolare) al mondo. I ritmi qui sono più simili a quelli dell’Europa centrale. Questa capitale racchiude il porto più importante del Mar Baltico ed il cuore finanziario del nord Europa. È anche la città con i salari più alti di tutta la Svezia. Inoltre più del 70% dell’energia proviene da fonti pulite.
Certo è che qui si respira un’aria internazionale, artistica, ricercata, ma non per questo snob. Il connubio perfetto tra grande stile, semplicità e molti tesori da offrire a chi li saprà apprezzare.
Ma non è tutto oro quel che luccica…

Si sviluppa su una rete di quattordici isole, congiunte da cinquantasette ponti. Delle innumerevoli riserve naturali presenti in Svezia, solo qui se ne concentrano sette, oltre ad esserci un parco nazionale (l’unico a trovarsi all’interno di una città). Ciò fa si che nove abitanti su dieci vivano a poche centinaia di metri da un giardino pubblico. La grande area naturalistica dell’EcoPark si trova sull’isola di Djurgården. Quest’area era un tempo zona di caccia reale. Qui si trovano alcuni tra i più importanti musei di Stoccolma, nonché un enorme parco giochi ed un magnifico giardino.

 

Partiamo dallo Skansen, un open air musem, creato da Arthur Hazelius nel 1891, lo stesso che ideò il Nordiska Museet (storia e tradizioni della Svezia dal XVI secolo ai giorni nostri). Egli volle conservare le tradizioni locali, che stavano lentamente andando perdute a causa del processo di modernizzazione ed industrializzazione. Realizzò questo intento acquistando personalmente oltre 150 abitazioni rurali da tutta la Svezia, complete di arredo ed utensili domestici. Riuscì quindi a creare un heritage village rappresentante gli usi e costumi dell’intero popolo svedese. Ho sempre trovato questo genere di luoghi molto significativi, dal momento in cui riescono a dipingere a chiare tinte le radici di una cultura, rendendola più comprensibile agli occhi di un estraneo. Il museo Skansen è inoltre famoso per lo zoo presente al suo interno, in cui vivono specie del nord Europa, quali renne, lupi, alci, foche, ecc. Infine qui si trova anche un luogo di culto molto caro agli svedesi, tanto da sceglierlo per cerimonie quali matrimoni e battesimi: la Chiesa di Seglora. Una semplice struttura settecentesca in legno, spartana ed essenziale, la cui unica illuminazione è generata dalle candele. Molto lontana dall’idea di sfarzo tipico di questi edifici.

 

Nelle vicinanze dello Skansen, si trova il Gröna Lund (boschetto verde), o Tivoli, il parco divertimenti più antico di Svezia. Durante il periodo estivo vi si tengono concerti ed eventi all’aperto. Curiosità: nel 1980 vi si esibì Bob Marley, al cui live parteciparono ben 32.000 persone.
E per restare in tema musicale, come non citare gli Abba? Eh già, perché i genitori di “Mamma Mia” (scusate il gioco di parole), sono la band di maggiore successo originaria della Svezia. Tanto famosi da essersi meritati un museo tutto loro! Lo trovate sempre sull’isola Djurgården.

 

Vi ricordate di Pippi Långstrump, o Pippi Calzelunghe? Sulla punta opposta dell’isola, in direzione nord, troverete casa sua, all’interno del parco tematico Junibacken. Qui sono stati ricostruiti ambienti e personaggi delle fiabe più popolari svedesi ed internazionali.

Arriviamo ora al museo che personalmente preferisco: il Vasa. Esso porta il nome dell’enorme galeone custodito al suo interno. Perché farne un museo? Ma soprattuto come? Grazie alla sua sventurata storia, l’ammiraglia Vasa è l’unica nave del 1600 ancora presente sulla faccia della terra. E con il 95% di pezzi autentici! Curiosi di sapere cos’è successo?
Il vascello venne commissionato dal re Gustavo II Adolfo nel 1625. Un’opera mastodontica per la cui costruzione 300 artigiani si prodigarono dall’alba al tramonto, per 6 giorni la settimana. 53 metri di altezza, 68 di lunghezza, 6 vele, 64 cannoni e circa 150 marinai per governarla. Più di 1000 sculture finemente decorate adornano l’intera struttura. Una volta terminati i lavori di questo gigante, che doveva simboleggiare la supremazia svedese, il 10 agosto 1628 venne eseguita la cerimonia di varo. Una folla composta da migliaia di abitanti, oltre alla famiglia reale ed al re in persona, si riunì per vedere la nave uscire dal porto. Dopo un solo miglio marino (120 metri circa), qualcosa cominciò ad allarmare i presenti: due forti folate di vento sbilanciarono il galeone facendogli imbarcare acqua dei portelloni dei cannoni aperti. Fu una catastrofe. Persero la vita una quarantina delle 150 persone a bordo. Tra cui anche donne e bambini, familiari dei membri dell’equipaggio. Il maestoso vascello si inabissò, adagiandosi sul fondale fangoso dove riposò per tre secoli.

 

Nel 1961 infatti si è finalmente riusciti ad avviare le operazioni di recupero, ma sono comunque occorsi ben 50 anni per la ricostruzione e la ristrutturazione. Pensate ad un enorme puzzle del quale non disponete di istruzioni, i cui pezzi sono sparsi sott’acqua, nel fango, al buio. I tre alberi sul tetto esterno della struttura che accoglie il museo, mostrano l’altezza degli alberi originali. All’interno del museo è possibile vedere un interessante film che mostra nel dettaglio la fase di recupero e la certosina pulizia, e successiva ricostruzione, di questo magnifico galeone. Davvero interessante ed educativo anche tutto ciò che sta attorno alla nave: l’intero museo è strutturato su più livelli e vi sono utili informazioni sulla vita a bordo, sulla disposizione degli ambienti, ci sono strumenti interattivi ed anche alcuni abiti recuperati.
Curioso sapere che sia nel team di costruzione che nell’equipaggio erano presenti donne. Questo a dimostrazione della grande emancipazione del paese, già nel 1600. Un appunto personale: immediatamente in seguito all’incidente venne istituita un’inchiesta per stabilire le colpe. Non venne individuato alcun responsabile. Ho trovato insolito e alquanto “moderno”, che il re non avesse cercato un capro espiatorio, o comunque non si fosse accanito su qualcuno in particolare, accettando che si era trattato di un incidente causato dalla malasorte.

 

E sempre sull’isola Djurgården si trova Rosendals Trädgård, un idilliaco giardino in cui il concetto “dal produttore al consumatore” non è solo un modo di dire. Si tratta di una vecchia serra trasformata in Café. Qui si possono acquistare e consumare i prodotti coltivati in loco, la politica è quella dell’agricoltura biodinamica. Che si voglia dare peso scientifico o meno a questa attività, è innegabile che il luogo ha un suo fascino e dona un senso di pace e relax. Il che è sempre prezioso ai giorni nostri, soprattutto quando ci troviamo in delle grandi capitali.

Se invece si ha necessità di una pausa, allora bisogna assolutamente concedersi quella preferita dagli svedesi: la Fika! Non ne avete mai sentito parlare? Si tratta di un’usanza molto apprezzata in Svezia, largamente diffusa dal XIX secolo. Consiste nel concedersi un caffè, un te o una qualsiasi bevanda calda, accompagnata, se possibile, da un dolce. Insomma, un coffe break tutto svedese. Dopo essersi ristorati, sicuramente vale la pena cercare di fare qualche acquisto a Sodermalm, il quartiere più hipster di Stoccolma.

 

Noto per le boutique alla moda, ma anche per l’oggettistica e l’artigianato, il tutto naturalmente in perfetto stile. Nelle vicinanze del quartiere si trovano anche degli alberghi particolari, perché sono attraccati lungo la riva. Si tratta di navi adibite ad alloggi , con vista direttamente sull’isola di Stadsholmen. Molto suggestivi, specie d’inverno quando il mare circostante è ghiacciato. I più temerari possono anche tentare la sorte, camminando sull’acqua attorno alla nave.

 

Proprio sull’isola di Stadsholmen si trova il cuore medievale della città: Stortorget, la piazza di Gamla Stan, il Palazzo Reale, la Cattedrale (Storkyrkan) e il Palazzo della Borsa (Börshuset). Quest’ultimo ospita il Museo del Nobel (Nobelmuseet), al cui interno sono custoditi gli audio archivi dei celebri discorsi tenuti in occasione dei ritiri dei premi. Il Palazzo Reale si erge sulla Slottsbacken e vanta più di 600 stanze. Al suo interno si possono ammirare la tesoreria reale (Skattkammaren), la sala dello stato (Rikssalen), l’armeria reale (Livrustkammaren), dov’è possibile osservare le armature e le vesti reali e la cappella reale (Slottskyrkan). Ovviamente presidiato dalle diligenti guardie reali, di cui è possibile osservare il cambio, passando nei giusti orari.

 

Ho trovato invece molto curiosi gli altri custodi cittadini: i leoni presenti attorno al palazzo e nella Drottninggatan, la strada della regina. A partire dal fatto che sono in cemento… Naturalmente questi animali sono facenti parte dello stemma svedese da secoli. Questi però non hanno l’aspetto che normalmente ci si potrebbe figurare. Non sono né realistici, né minacciosi, ma anzi, hanno un che di amichevole e sembrano quasi sorridenti. In effetti, ho scoperto che sono stati costruiti in seguito all’attacco terroristico avvenuto il 7 aprile 2017, in cui un camion ha fatto irruzione nella via, travolgendo la folla e ponendo fine alla vita di 5 civili. Vogliono nel contempo fungere da ostacolo e da deterrente.

 

Altri palazzi architettonicamente interessanti presenti nella zona, sono la Casa della Nobiltà (Riddarhuset) ed il Parlamento (Riksdagshuset). Quest’ultimo recentemente divenuto famoso grazie alla giovane attivista Greta Thunberg, solita sostarvi davanti durante i suoi scioperi per il clima.

La Chiesa Storkyrkan, intitolata al patrono dei marinai, San Nicola, è una chiesa in stile gotico-barocco. Si tratta della chiesa più antica della città, risalente al XIII secolo, la cui struttura inizialmente era di legno, poi rielaborata nel corso dei secoli. Attualmente vanta un campanile alto 66 metri, dipinti decorativi medievali ricoprono la Cappella della Madonna, una scultura in legno raffigurante S. Giorgio e il drago, nonché l’altare d’argento, risalente al ‘600. Circa due secoli dopo la sua costruzione, divenne il luogo da cui partì la conversione alla dottrina luterana. Qui si tenevano le incoronazioni della famiglia reale svedese, prima che queste venissero spostate nel Palazzo Reale nel 1873.

 

Le mura che un tempo circondavano la città si ergevano nelle odierne strade principali Västerlånggatan e Österlånggatan, in cui vale la pena fare una passeggiata e perdersi nel cuore del Gamla Stan.
L’isolotto dei cavalieri Riddarholmen, è il luogo in cui un tempo si trovavano le case dell’antica nobilità. Si trova a pochi passi dal Gamla Stan, oggi questa zona è principalmente costituita da uffici. Si tratta del luogo in cui ha sede il Municipio della Città, lo Stadhuset, dalla cui torre è possibile godere di un’ottima vista, e scattare delle bellissime foto, su Gamla Stan. Inoltre, nella bella stagione, è possibile anche sperimentare un divertente, quanto inusuale tour sopra il tetto del municipio.
Attorno alla nascita della città, aleggiano svariate leggende e misteri, tipici della tradizione popolare. Un modo insolito per conoscerne la storia è partecipare ad un ghost tour.

 

Per i veri amanti dei mercati c’è Saluhall, il mercato coperto aperto dal 1888. Ha circa 20 bancarelle che vendono carni di alta qualità gourmet, formaggi, come il Västerbottensost, pesce fresco ed essiccato, pane, cioccolato, dolci, come le kanelbullar, fino alle famosissime polpette di cervo o di renna. Sfortunatamente non ho trovato il raro formaggio di renna, che mi dicono essere squisito, ma che non ho ancora avuto il privilegio di assaggiare! Si trova a pochi passi dalla fermata metro Östermalmstorg, nel cuore della città.
E proprio qui, si può pensare di dare il via al tour di un “museo/galleria espositiva” decisamente inusuale: la Tunnelbana. Si tratta del complesso di linee e fermate, che formano la rete metropolitana lunga circa 110 km, che vanta alcune tra le stazioni più belle e artistiche del mondo. Alcune di queste fermate sono caratterizzate da decori nella pietra, graffiti, neon, affreschi, piastrellate e fermate-caverna. Personalmente più di tutte mi ha impressionata la fermata di Solna Centrum.

 

Infine vale indubbiamente citare alcuni tra i più interessanti musei presenti in città come Moderna Museet, contente opere di arte moderna comprese quelle di Picasso, Dalì, Matisse, Modigliani, oltre a quelle di artisti contemporanei. Esso sorge sull’isola di Skeppsholmen. O ancora, Fotografiska, uno dei musei di fotografia più belli e importanti del pianeta. Si trova nelle vicinanze del quartiere Södermalm e ospita 4 grandi esposizioni all’anno e molte piccole mostre. Dal café si gode un’eccellente vista sulla città. Sicuramente il Nationalmuseum è il più famoso e importante museo delle Belle Arti della Svezia. In esso si trovano i lavori di Degas, Rembrandt, Renoir e Goya e di molti altri artisti svedesi come Carl Larsson o Hanna Pauli. E ultimo, ma non meno importante, l’imponente complesso del Castello di Drottningholm, a circa 12 km dal centro. Esso è composto dal Teatro Drottningholm, il Padiglione Cinese e il sontuoso Parco. Risalente al XVII secolo, è stato il primo monumento della Svezia ad essere proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1991. Raggiungibile via battello, attraverso il lago Mälaren, l’intero complesso appare come una vera opera d’arte in perfetto stile barocco, tra i meglio preservatI della Svezia. Dal 1981 è la dimora permanente della famiglia reale.

 

Ed ora tiriamo le somme, perché dopo aver osservato con ammirazione quanto la magnifica Stoccolma ha da offrire, voglio concludere con una considerazione tutta personale.
In questa regale città, fulgido esempio di ordine, di emancipazione, di modernità e rispetto delle tradizioni, ho sperimentato ed osservato un senso di solitudine. Di estraniazione. Il fatto stesso che sulla cartina geografica della città, ci fosse una pubblicità, abilmente incastonata tra quella di un Hop-on Hop-off e quella della Rolex, che recita: “Ogni quinto bambino in Svezia ha avuto un’infanzia segnata dall’alcol, dall’abuso di droghe e/o infermità mentale”, ritengo sia piuttosto significativo. Mi ha molto scossa. Ci sono alcuni indici più noti, come il rapporto particolare tra gli svedesi e l’alcol, causa/effetto anche del proibizionismo, o la diffusa dipendenza da gioco d’azzardo. Altri sono più subdoli, come ‘incidenza di disturbi psichici. E dunque nonostante tutto il benessere, l’esemplare civiltà ed il rispetto dei suoi cittadini, l’eccellente gestione nella politica del lavoro, la vicinanza alla natura, la Svezia continua ad avere seri problemi in fatto di dipendenze, e dunque di natura emotiva. E oserei aggiungere, non trascurabili, se si avverte la necessità di evidenziarli addirittura tra le inserzioni pubblicitarie di una cartina turistica.

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